Cosa sono i compositi?

I compositi sono un connubio formato da un 15-30% di resine sintetiche, come gli acrilati e per il 70-85% da materiali riempitivi come il quarzo, il vetro e le ceramiche. Questi componenti hanno dimensioni molto piccole che vanno da 2 nm a 100 µm, quindi invisibili ad occhio nudo.

Il continuo sviluppo di questi materiali li ha resi adeguati non solo alle otturazioni estetiche dei denti anteriori, a anche per le otturazioni dei denti posteriori. Cioè più resistenti al carico masticatorio e all’usura. Questi materiali per poter restare attaccati ai denti non possono sfruttare ritenzioni e sottosquadri come si usava per le amalgame, ma si uniscono ai denti mediante adesivi.

Come si esegue un’otturazione in composito?

Questi materiali vengono conservati in siringhe e hanno una matrice che va dal fluido al plastico, questo permette al materiale di essere lavorabile, cioè adattabile ad una cavità in un dente ed allo stesso tempo ci offre la possibilità di essere modellato per ottenere una forma anatomicamente corretta.

Per rendere la superficie del dente conforme all’uso di un adesivo viene mordenzata con un’acido normalmente acido ortofosforico al 37%. Il dente, una volta lavato e asciugato, appare gessoso, poroso. Applicando l’adesivo questo penetrerà all’interno delle porosità e una volta polimerizzato, cioè indurito mediante l’uso di raggi ultravioletti, creerà un substrato su cui si potrà unire il materiale composito.

A questo punto comuncia la stratificazione del materiale. Una volta che abbiamo apportato una parte di materiale e l’abbiamo adattata alla cavità e nella forma provvediamo a rendere il materiale rigido e resistente o mediante autopolimerizzazione del materiale stesso o mediante un innesco con luce ultravioletta, esattamente come per l’adesivo.

L’apposizione di materiale composito avviene per strati successivi e non tutto in una volta per il fatto che durante l’indurimento si contrae e quindi riducendo le masse apportate riduciamo e compensiamo la contrazione. Questo è molto importante per ottenere che le due parti, dente e composito, combacino perfettamente e che non ci siano fessure tra l’otturazione e il margine del dente. Solo in questa maniera otterremo che l’otturazione e il dente risultano stabili.

A causa della progressiva apposizione di composito e della necessaria manipolazione per ottenere la forma anatomica corretta il processo è a volte lungo e la collaborazione del paziente è essenziale alla buona riuscita dell’otturazione stessa. Dato che il composito e l’adesivo sono particolarmente sensibili all’umidità il dentista deve adottare misure specifiche per mantenere asciutto il campo di lavoro e la collaborazione del paziente nel stare fermo e a bocca ben aperta fa la differenza fra un lavoro ben eseguito o una terapia malriuscita.

Vantaggi e svantaggi dei compositi.

Rispetto ad altri materiali di otturazione come ad esempio l’amalgama o la ceramica o ancora l’oro i compositi possono essere usati indipendentemente dalla forma della cavità da otturare e quindi permetto una rimozione inferiore di tessuto sano del dente. Occorre rimuovere solo il tessuto danneggiato e non quello sano per creare ritenzioni o sottosquadri. Altro vantaggio dei compositi è l’estetica dei restauri che si integrano perfettamente rispetto ad i nostri denti, sia come colore sia nella forma anatomica più facilmente modellabile.

Come svantaggio principale sussiste la minor durata di un’otturazione in composito rispetto ad altri materiali, dovuto soprattutto al fatto che sono in parte materiali organici e quindi subiscono maggiormente gli stress fisici e chimici della bocca. Da dire che un’otturazione in composito che nel tempo dovesse presentare un piccolo difetto dovuto all’usura o ad una frattura o ancora ad una infiltrazione è spesso possibile ripararla senza doverla sostituire completamente.

La scelta del composito come materiale da otturazione è sempre appropriato?

La scelta del miglior materiale da otturazione dipende dal singolo caso, comunque, oggi come oggi, la scelta di alcune alternative è da sconsigliare come per esempio l’amalgama che sappiamo essere molto inquinante per l’ambiente e in taluni casi intollerata nell’uomo.  L’oro se pur ancora oggi uno dei sistemi migliori d’otturazione, sia come stabilità che di durata nel tempo, tende ad essere una scelta limite sia per il costo che per l’estetica davvero disdicevole. Infine la ceramica che è esteticamente valida ma ha mostrato, nelle otturazioni, non certo nelle corone, un limite di fragilità a spessori ridotti.

Qualora si superasse un limite ricostruttivo in termini di dimensione si deve comunque passare ad altri tipi di ricostruzioni come ad esempio gli inlay, gli overlay, le corone parziali sino a ricorrere alle corone che ricoprono l’intero dente.

Dott. Jacopo Cioni
Otturazioni bianche in materiale composito.

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